No, decisamente no!

Leggo sul Fatto Quotidiano online, nel blog, un breve pezzo di Paolo Farinella, sacerdote. Mi spinge a farlo il titolo, assai singolare nel ribadire che bisogna votare “Sì, decisamente Sì” al referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, previsto per il prossimo 20 settembre. Orsù leggiamo perché mai, mi dico incuriosito.

Sono rimasto veramente colpito. A leggere lo scritto, il prete in questione sembra un cinquestelle da tastiera, nemmeno troppo acculturato: qualunquista alla volé, populista q.b. agitare prima dell’uso, confonditore di culo e quarant’ore, addirittura fa un calcolo astruso su quante pensioni si possano erogare con l’equivalente risparmiato in caso la riforma sia approvata – non sono ancora riuscito a comprendere come sia potuto arrivare alla cifra che scrive, spero nell’aiuto da casa.

Ma soprattutto, a-la cinq étoiles (appunto), il buon Don Farinella farcisce il suo scritto di ingenuità, sciocchezze e luoghi comuni, che mi muovono ad una replica che spero legga. E non si offendano attivisi o politici del M5S, che avranno capito benissimo cosa intendo dire. Se non l’avete capito tornate al paragrafo precedente.

Primo punto. Farinella descrive un parlamento controllato da potentati economici, un posto dove, da decenni, si fa mercato, un posto dove uomini (donne) di dubbia (nessuna) moralità, non democraticamente eletti ma nominati dal signorotto di turno, fanno combutta fra loro per lavorar poco, guadagnar molto e mantenere lo status quo, il proprio e di chi li ha magnificati della loro dignità. Il parlamento come la Banda Bassotti.

Ora, potrei anche in linea di massima concordare con lui, a parte il fatto che Farinella esagera, spero che almeno qualche donna/uomo in parlamento sia normale ed animato da nobili intenti. Ma allora gli (mi) chiedo: perché vuole confermare una legge promulgata dalla Banda Bassotti? Sono per cultura, formazione, mestiere abituato a ragionare logicamente, quindi se A è un ladro e A mi propone X, ne consegue che X è una fregatura (nel migliore dei casi). No?

Secondo punto. Poiché la Banda Bassotti deve essere tolta di mezzo, per tornare ad avere un parlamento degno di tale nome, vanno diminuiti i componenti della Banda poiché questo li porterà ad autoestinguersi: di fatto ciò li costringerà a votare una legge elettorale seria, grazie alla quale non potranno più essere eletti. Qui la logica è inesistente, e mi permetto di consigliare al don di posare il fiasco. Spero non si offenda del mio intercalare alla toscana… Se preferisce, la traduco così: “sì, come no… non aspettano altro che andare via, me l’hanno promesso giusto ieri!”

Terzo: un risparmio di molti milioni di euro all’anno non è affatto cosa da buttar via (“sputateci sopra!”, dice), male sminuirne il valore, è reale e con tali soldi si può far molto. Ma beata ingenuità!, davvero Paolo Farinella crede che risparmieremo, che la Banda Bassotti ruberà meno soldi e che magari potremo usarli per – che so – sanità pubblica, servizi sociali, aiuto ai bisognosi?

Analizziamo la situazione:
(a) il risparmio è fittizio e con ogni probabilità finiremo per spendere di più: ogni parlamentare diventerà più potente, e vorrà essere pagato di più – purtroppo, è una legge del sistema economico nel quale viviamo;
(b) il fatto che si possa iscrivere nel pubblico bilancio una somma minore dell’anno precedente non garantisce affatto che tale somma sarà disponibile per utili scopi sociali come il don si augura, anzi è quasi certo che questo non accadrà;
(c) la Banda Bassotti ne uscirà rafforzata – il Farinella addirittura scivola sulla classica buccia di banana con “Tagliarli (o meglio azzerarli del tutto) è il miglior servizio che si possa fare” (nostalgia del duce, don Paolo, o semplice refuso?)

Insomma, nel minestrone messo a cuocere dal sacerdote c’è un po’ di tutto ciò che è sbagliato credere come salvifico o anche solo utile per migliorare la disastrata politica italiana. Un classico esempio di vedere il dito e non la luna. Oltretutto (purtroppo, succede spesso e il prelato non fa eccezione) non si cita o non si è capita la differenza fra legge ordinaria e legge costituzionale, e si ritiene – a torto – che per fare una buona legge elettorale, questa sì necessaria per migliorare la politica italiana (ma non illudiamoci, non basta) sia necessaria una costituzione differente.

E quando mi si propone una modifica costituzionale mi tornano in mente brutti pensieri, e mi prude dappertutto… sarò allergico, che ci volete fà. E quindi ribadisco: al referendum del 20 settembre voterò no.

No, decisamente no!


PS. La Banda Bassotti ha tutta la mia simpatia ed affetto, e l’ho usata confidando nella sua notoretà. E’ una delle tante invenzioni di Carl Barks, il mio autore disneyano preferito.

Toscana 2020, il voto inutile a Giani

Dopo un po’ di tentennamenti e rimbalzi, litigate, distinguo e supercazzole, alcuni esponenti di Sinistra Italiana in Toscana hanno confermato l’appoggio alla lista “Sinistra Civica Ecologista” nella coalizione a trazione doppia PD (che fa il ciuco) e IV (che invece cavalca), con Eugenio Giani candidato presidente alle elezioni regionali toscane del 2020. Questo, in contrasto con la decisione – sofferta, si dice – presa in precedenza dal partito di sinistra, di sostenere invece Tommaso Fattori e la lista Toscana a Sinistra. Si tratta a quanto si legge sul giornale “Il Tirreno”, di varie realtà locali del partito: quattro federazioni provinciali e relativi coordinatori, a cui fanno riferimento una sessantina di militanti/iscritti.

Una decisione dalle molteplici giustificazioni: cercare di influenzare l’azione del PD, fare un centrosinistra il più ampio possibile, “federare a sinistra” (bellissima questa, la rivendo), assicurarsi una poltrona, magari semplice scazzo (“con quelli lì io non ci vado!“) o anche banale protagonismo. La più gettonata -ed ingenua- comunque è la seguente: poiché c’è un concreto rischio che in Toscana vinca la coalizione «ForzaLegaFratelli», bisogna portare acqua al mulino del centrosinistra, fare argine, scegliere il “voto utile”.

Ecco, mi rivolgo alle persone, compagne e compagni, che credono fermamente in questa necessità, e spiego loro perché l’ho definita ingenua, ma più propriamente dovrei dire che è una boiata, mi scuso per il francesismo.

Certo, alcuni nomi di candidati nel cd. centrodestra (cosiddetto in quanto il centro non è pervenuto, trattasi di destra con forti venature fasciste, o fascisti con alcune venature di destra liberale, fate voi) fanno un po’ preoccupare, della serie “ma ti figuri se in consiglio regionale ci finisse lei/lui?!?” – e anche Susanna Ceccardi non è che sia granché, ma nel PD con Giani andiamo meglio? O con IV… siete sicuri?

Le ingenuità, comunque, sono principalmente:

  • Credere che il PD con l’appoggio di IV possa perdere in Toscana: questa ve l’ha fatta bere Renzi, continuate a credere a sondaggi che attestano “Giani avanti ma solo di un pochino” oppure addirittura Ceccardi asso pigliatutto dei voti degli scontenti. E’ la tecnica del babau. Consiglio: se si chiama Matteo, ha una quarantina d’anni, è in politica e ha la lingua lunga, diffidate.
  • Ritenere che i programmi PD+IV e LegaForzaFratelli siano diversi: qui vi devo mettere una nota, andate a leggere meglio i programmi e studiate un po’ i curricula dei candidati. Vi concedo un’altra interrogazione programmata, fissata per il 20 settembre.
  • Credere ancora nel centrosinistra: ma quando crescete? Certo, la legge elettorale della Toscana è fatta per favorire le “coalizioni” (leggasi “fatta apposta per il PD”, ma c’era ancora Renzi), ma questo non giustifica certo l’apparentamento di liste che hanno obiettivi antitetici.

Un esercizio politico, in finale: diamo pure per concepibile, probabile, quasi certo che senza l’appoggio di tutte le forze possibili, semplici cittadini, sardine e tonni, comitati civici e partiti più o meno grandi, la ditta LegaForzaFratelli riesca a conquistare il governo della Toscana. Credete forse che il PD farà opposizione? *Risate*
O che la farà IV? *Risate convulse*

Concludo con un serio appello: se volete veramente influenzare le politiche del PD e di Giani, probabile futuro presidente della Regione Toscana, votate Toscana a Sinistra e Tommaso Fattori. Da persone di sinistra, dare il voto a Giani è il vero voto inutile.