COMUNICATO STAMPA
La Costituzione e la cittadinanza ai tempi del virus
La segregazione per
combattere il COVID-19 non deve far dimenticare l’impegno civico
Inviamo un appello, che abbiamo intitolato La Costituzione e la
cittadinanza ai tempi del virus, messo a punto da cittadine e
cittadini di varie città) (da Palermo a Pordenone), impegnati nella
difesa e realizzazione dei Principi Costituzionali, che hanno
continuato a vedersi e dialogare in teleconferenza, rimanendo rigidamente
confinati nelle loro abitazioni.
L’emergenza COVID-19 può imporre limitazioni ai nostri spostamenti, ma
anche se restiamo nelle nostre case non dimentichiamo la nostra
responsabilità di cittadini , né la riconoscenza che dobbiamo a quanti
continuano a lavorare per far fronte a questa tragica pandemia.
In calce le prime sottoscrizioni.
Ecco l’indirizzo a cui inviare ulteriori adesioni, specificando nome, cognome e città: costituzioneappelloemergenza@gmail.com
27 marzo 2020
Officina aderisce all’iniziativa e sottoscrive l’appello.
La Costituzione e la cittadinanza ai tempi
del virus
Siamo donne e uomini di diverse appartenenze politiche, che hanno deciso di
impegnarsi per difendere la Costituzione su cui è fondata la nostra Repubblica
e per chiederne la completa attuazione.
Dal 2006, dopo la vittoria nel referendum costituzionale abbiamo continuato
a vigilare, confrontarci e informare, nelle nostre diverse città, come semplici
cittadini o in ‘comitati’ spontanei, senza perderci di vista. Alcuni di noi costituirono
la ‘Rete per la Costituzione’, tutti aderiamo ora al Coordinamento per la
Democrazia Costituzionale, nato nel 2015.
Anche in questi giorni di grande preoccupazione (per alcuni di dolore) e di
forzata segregazione, la nostra ‘rete’ ha continuato a funzionare,
consentendoci di dibattere fra noi, in video-conferenza dalle nostre case, e
definire un appello, rivolto alle Istituzioni che ci governano, ma anche alle
cittadine e ai cittadini italiani.
Chiediamo a tutti, e in particolare ai giovani, che si stanno dimostrando
particolarmente sensibili, attenzione e impegno, ognun* nel proprio territorio,
nelle forme possibili, oggi e in futuro.
Quando sarà finita non tutto potrà essere come prima
Viviamo una gravissima epidemia, che avrà come inevitabile conseguenza una
pesante crisi sociale ed economica. Le difficoltà che, nonostante l’abnegazione
di gran parte del personale socio-sanitario, incontriamo nel farvi fronte, sono
certamente imputabili all’abbandono della scelta di un efficiente servizio
sanitario pubblico e gratuito, capace di tutelare la salute di tutti in
coerenza col dettato costituzionale. In una prospettiva esasperatamente
neo-liberista si sono invece privilegiate e sostenute, come per altri servizi pubblici
fondamentali, strutture private, organizzate in funzione del profitto.
L’emergenza coronavirus ha anche dimostrato la
pericolosità del progetto della ‘autonomia differenziata’: proprio
le tre regioni del nord che ne sono state promotrici denunciano oggi difficoltà
ad affrontare l’emergenza in atto e necessitano di maggiori interventi da parte
dello Stato centrale. Un ulteriore allargamento delle diversità regionali in
materia sanitaria appare in contraddizione con l’obiettivo di garantire uguale diritto
alla salute per tutti come sancito dall’art. 32 della Costituzione.
In questa fase di emergenza, che può richiedere limitazioni della libertà
individuale e di altri diritti fondamentali, è particolarmente importante il
ruolo del Parlamento, sede della rappresentanza popolare nazionale,. Si
assiste, invece, all’allontanamento dalle procedure costituzionali,
all’ulteriore compressione del ruolo delle Camere, quasi assenti, e
all’accentuarsi della concentrazione dei poteri nelle mani del governo.
Non possiamo dimenticare che questi scostamenti dalla ‘normalità’
costituzionale intervengono in una fase storica già caratterizzata da ripetuti
tentativi diretti a stravolgere l’impianto istituzionale del nostro Paese in
una prospettiva centralistica e autoritaria.
E’ dunque necessario vigilare affinché la pandemia non divenga il pretesto
per un ulteriore allontanamento dal modello costituzionale e le limitazioni
durino il tempo strettamente indispensabile.
Chiediamo pertanto al Parlamento e al Governo
– Il potenziamento dei servizi sanitari e
assistenziali pubblici, colmando i ritardi accumulati negli ultimi anni in
termini di posti-letto e figure professionali sanitarie rispetto agli altri
Paesi europei; una diversa politica per la formazione medica universitaria e
per il sostegno della ricerca scientifica, attualmente ampiamente
insufficiente; interventi legislativi per garantire l’autosufficienza a livello
nazionale dell’approvvigionamento dei presidi sanitari essenziali e per
impedire speculazioni da parte del settore privato, con un affievolimento dei
diritti connessi alla brevettazione delle sostanze salva-vita;
– Il reperimento delle risorse necessarie
per il rilancio del SSN e il ripristino della situazione economica della
comunità nazionale nel rispetto del principio della capacità contributiva e del
criterio della progressività nel pagamento delle imposte, accompagnato da una
contestuale drastica riduzione di spese non indispensabili, come quelle
destinate a grandi opere non essenziali e all’acquisto di armamenti,
palesemente in contrasto con il ripudio della guerra espresso all’art. 11 della
Costituzione
– La definitiva rinuncia alle procedure
attivate per l’attuazione del cd ‘regionalismo differenziato’,
riconducendo l’interpretazione dell’art. 116, 3° comma alla sua dimensione di
eccezionalità motivata;
– La riaffermazione della centralità del
Parlamento, che deve continuare a funzionare, come viene richiesto a tutti i
servizi pubblici essenziali, come organo rappresentativo della sovranità
popolare; l’approvazione, indispensabile e urgente, di una nuova legge
elettorale proporzionale che consenta una scelta elettorale libera e
responsabile da parte dei cittadini.
Invitiamo le cittadine e i cittadini a
resistere alla paura e continuare a svolgere il proprio ruolo di vigilanza e
controllo democratico, al fine di affrontare la crisi nel rispetto delle
procedure e dei principi della Costituzione. Pur in una fase di temporanea di
sospensione del voto referendario, è necessario continuare la mobilitazione
contro la riduzione del numero dei parlamentari, che escludendo dalla
rappresentanza ampie aree geografiche e della opinione pubblica, finirebbe col
limitare la sovranità popolare su cui è fondata la nostra Repubblica.
27 marzo 2020
Primi firmatari:
Francesco Baicchi – PISTOIA, coord. Rete per la Costituzione
Augusto Cacopardo – CDC FIRENZE
Domenico Memi Campana – CDC MODENA
Andrea Catone – CDC BARI
Vincenzo De Robertis – CDC BARI
Antonella Fattori – CDC EMPOLI
Stefano Ferri – CDC AREZZO
Domenico Gallo – ROMA, CDC nazionale
Dario Guastini – CDC PISTOIA
Citto Leotta – CDC ACIREALE (CATANIA)
Silvia Manderino – VENEZIA, CDC nazionale
Alessandro Messina – FAENZA
Diego Muneghina – CDC VALDARNO FIORENTINO
Giancarlo Onor – CDC PISA
Saverio Paolicelli – MATERA, CDC nazionale
Francesco Pancho Pardi – FIRENZE
Maria Paola Patuelli – RAVENNA
Gianluigi Pegolo – CDC PORDENONE
Maria Ricciardi Giannoni – CDC PARMA
Sandra Sani – CDC EMPOLI
Giuseppe Sunseri – PALERMO
Marino Trizio – Ass. Città Plurale MATERA
Rina Zardetto – REGGIO EMILIA
Massimo Villone – NAPOLI, pres. CDC nazionale
Paul Ginsborg – FIRENZE
Sandra Bonsanti – FIRENZE
Nadia Urbinati – UNIVERSITA’ COLUMBIA
Roberto Riverso – RAVENNA
Felice C. Besostri – MILANO, CDC nazionale
Livio Pepino – TORINO
Lorenza Carlassare – PADOVA
Antonio Caputo – TORINO, CDC nazionale
Guglielmo Forges Davanzati – UNIVERSITÀ DEL SALENTO
Paolo Solimeno – FIRENZE – Giuristi Democratici
Alessandro Torre – UNIVERSITA’ DI BARI