” Ieri Grillo ha esortato a sminuire i poteri del capo dello Stato. Evidentemente non coglie l’impianto generale proveniente dalla Costituzione e i rischi che si corrono quando si toglie una gamba a un tavolino: non sta più su. ” (R. Sasso)
Ho votato 5 stelle alle ultime elezioni!.
L’ho fatto nonostante da anni andavo scrivendo della impossibilità materiale che corpi dati per morti, destra e sinistra, invece esistendo potessero coesistere nello stesso movimento; nonostante, inoltre ed ancora, lì dove la destra ha forza e potere per agire, lo stiamo vivendo, avesse sempre preso il sopravvento sugli eventuali compagni di cordata;
l’ho fatto giacché ero convinto che i 5S fossero, e lo sono ai giorni nostri, una sorta di CHEMIO DELLA POLITICA ad esserne un paliiativo e non una terapia risolutiva;
l’ho fatto, infine, perché ERO CERTO, IN QUESTO SBAGLIANDO, che di fronte allo sfascio del Paese le sinistre, LE SINISTRE!, MA CI RENDIAMO CONTO DELL’ASSURDO DEL PLURALE?, riuscissero a trovare una via di intesa che le portasse, senza se e senza ma, ad una riunificazione per il bene di una base che, non sapendo più a che santo votarsi, andava migrando per ogni dove.
Tutto questo scritto, detto e ripetuto ABBONDANTEMENTE PRIMA del 4 marzo ultimo scorso.
Ai giorni nostri stiamo vivendo quello sfascio annunciato; stiamo guardando senza vederla l’ascesa, in funzione di una rapidità geometrica, di un consenso paragonabile solo a quello delle pecore dietro il montone a guidare il gregge: le parole di Grillo, in questo ultimo e particolare frangente, non sono che la dimostrazione sfacciata di un potere conscio di sé stesso, conscio della inutilità di una opposizione a parole e del tutto inesistente nei fatti.
Grillo, però, è un colpevole innocente; Lui è solo un OSSIMORO POLITICO la cui responsabilità è tutta di chi dovrebbe fare la qualunque per arginarne i modi ed il fare ed invece si genuflette su sé stesso nell’attesa di un miracolo a mostrasi che faccia per quel CHI quello che QUEL CHI DA SOLO (SOLI?, VISTE LE TANTE SINISTRE?) NON RIESCE A FARE.
Dunque di che cosa ci si occupa e preoccupa?.
Davvero stiamo qui a discutere, e magari io a scrivere, su cose che vengono dette e scritte, ma non vengono ascoltate e/o lette rispettivamente quando, seppure lo fossero, lascerebbero il tempo trovato?.
Davvero lo stiamo facendo mentre altri, ben più pratici di noi, hanno preso terreno sul territorio sostituendo, NEI FATTI, quella coralità di partecipazione che faceva delle sezioni di partito, il Pci e gli altri prima che divenissero diecimila, un punto di aggregazione e confortoche se non materiale, non sempre era possibile, almeno era quel porto sicuro in cui sentirsi amico, fratello, COMPAGNO ( cum panis) di qualcun altro nelle stesse condizioni di idea, ideali e sostanza?.
Siamo al punto zero in cui non SERVE PIU’ DISCUTERE, organizzare tavole rotonde, precedute o no che fossero da conviviali adunate; Siamo al punto limita dal quale bisogna ripartire adendo le piazze; radunando TUTTE LE IDEE ED I COMPAGNI che vivono lo stesso disagio di fronte a chi di quel disagio fa arma di crescita e consenso per smarrimento; siamo al punto in cui o si sceglie la lotta: democratica, civile, ad oltranza affrontando problema per problema con fermezza determinazione e risoluzione OPPURE lasciar perdere spingersi nel più vicino mercatino del nuovo o dell’usato, ciascuno secondo il proprio portafogli, e scegliersi la casacca che più probabilmente si dovrà ad indossare nei futuri, quanto prossimi ognuno decida da Sè, SABATO FASCISTA.
Per quanto mi riguarda, i compagni, si può ancora usare questa parola?, ora a leggermi me lo hanno sentito argomentare anche sin troppe volte per poter dire che si meravigliano, oggi, di quanto sta succedendo.
Si!; io ho votato 5S; ma io speravo nell’intelligenza di RIFONDAZIONE, DI LEU, DI PAP, DI POSSIBILE, DI FUTURA, DEL NUOVO PCI, DI SINISTRA ITALIANA, DEI COMUNISTI ITALIANI, DEI NUOVI SOCIALISTI, DI DIEM 25 e chi più ne ha più ne aggiunga.
Ho sbagliato?; certamente SI’, ma non solo nelle’espressione di voto!.
Il futuro sta a noi come la pioggia all’inverno e se non riusciamo, PER STUPIDITA’ ED INCAPACITA’ AD ESSERE OMBRELLO …
non possiamo, poi, prendercela con la pioggia!.
francesco briganti